Vangelo della Domenica
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Consiglio a coloro che volessero approfondire il Vangelo della Domenica di leggere quello linkato a sinistra. Non è il solito "pistolotto" ma semplici e profonde considerazioni.Buona lettura. Vangelo del Giorno di Fra Stefano clicca quì Omelie di P.Bruno Moricon Omelie di P. Luigi Maria Epicoco
Indulgenza Plenaria 28 luglio 2024 -Festa dei Nonni L'indulgenza plenaria è un concetto religioso che può sembrare complesso, ma in sostanza significa la remissione completa della pena temporale dovuta per i peccati. Cosa significa in pratica? Quando commettiamo un peccato, secondo la dottrina cattolica, ci liberiamo dalla colpa grazie al sacramento della confessione, ma rimane una sorta di "debito" temporale da espiare. Questo debito può essere pagato durante la vita terrena attraverso le sofferenze, le preghiere e le opere buone, oppure dopo la morte, nel Purgatorio. L'indulgenza plenaria, concessa dalla Chiesa in determinate circostanze e sotto determinate condizioni, annulla completamente questo debito temporale, liberando la persona da questa pena. Quando si può ottenere? Le indulgenze plenarie vengono concesse in occasioni particolari, come durante anni giubilari, per specifiche preghiere o azioni, o in circostanze particolari, come per i malati o per chi si prende cura di loro. Condizioni per ottenerla: Per ottenere un'indulgenza plenaria, solitamente è necessario:
A chi può essere applicata? L'indulgenza plenaria può essere applicata sia a se stessi che ai defunti, come suffragio per le loro anime. Perché è importante? L'indulgenza plenaria è un segno della misericordia divina e un incoraggiamento alla conversione e alla santità. Offre ai fedeli la possibilità di partecipare più pienamente alla vita della Chiesa e di sperimentare la gioia del perdono. Dove posso trovare maggiori informazioni? Per informazioni più dettagliate sulle indulgenze plenarie e sulle condizioni per ottenerle, ti consiglio di consultare il tuo parroco o di rivolgerti ai siti ufficiali della Chiesa.
PARROCCHIA DI SANTA MARIA in PIEVE DI CADORE “ADOTTA UNA CANNA DELL’ORGANO” Dopo la gioiosa e generosa notizia del donatore di 100.000 euro per il restauro dell’organo, da anni silenzioso in chiesa arcidiaconale, molti parrocchiani PIEVE DI CADORE
Come posso confessarmi?
«Laddove i singoli fedeli si trovassero nella dolorosa impossibilità di ricevere l’assoluzione sacramentale, si ricorda che la contrizione perfetta, proveniente dall’amore di Dio amato sopra ogni cosa, espressa da una sincera richiesta di perdono (quella che al momento il penitente è in grado di esprimere) e accompagnata dal votum confessionis, vale a dire dalla ferma risoluzione di ricorrere, appena possibile, alla confessione sacramentale, ottiene il perdono dei peccati, anche mortali.»
Nella nota della Penitenzieria Apostolica di venerdì scorso sul sacramento della Riconciliazione nell’attuale situazione di pandemia, vi è indicato come le circostanze causate della diffusione del nuovo coronavirus, che stanno obbligando le persone a rimanere a casa e non poter recarsi a messa e a confessarsi, non modifichino le prescrizioni del Codice di diritto canonico. Lo ha ribadito anche Papa Francesconell’omelia alla celebrazione mattutina del medesimo giorno nella cappella di Casa Santa Marta:
«Io so che tanti di voi, per Pasqua, andate a fare la Confessione per ritrovarvi con Dio. Ma tanti mi diranno oggi: “Ma padre, dove posso trovare un sacerdote, un confessore, perché non si può uscire da casa? […] Tu fai quello che dice il Catechismo. È molto chiaro: se tu non trovi un sacerdote per confessarti, parla con Dio, è tuo Padre, e digli la verità: “Signore, ho combinato questo, questo, questo… Scusami”. E chiedigli perdono con tutto il cuore, con l’Atto di dolore, e promettigli: “Dopo mi confesserò, ma perdonami adesso”. E subito tornerai alla grazia di Dio. Tu stesso puoi avvicinarti, come ci insegna il Catechismo, al perdono di Dio senza avere un sacerdote “a portata di mano”. Pensateci: è il momento! Questo è il momento giusto, il momento opportuno. Un Atto di dolore ben fatto, e così la nostra anima diventerà bianca come la neve.»
In questi giorni difficili, la preghiera dà anche la possibilità di ricevere un’indulgenza speciale. Un’altra nota della Penitenzieria Apostolica, rilasciata sempre venerdì, concede l’indulgenza plenaria, oltre che ai fedeli affetti da Coronavirus, agli operatori sanitari e ai loro familiari con determinate condizioni,
«a quei fedeli che offrano la visita al Santissimo Sacramento, o l’adorazione eucaristica, o la lettura delle Sacre Scritture per almeno mezz’ora, o la recita del Santo Rosario, o il pio esercizio della Via Crucis, o la recita della Coroncina della Divina Misericordia, per implorare da Dio Onnipotente la cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé.»
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